François Fulconis

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Francesco Fulconis detto Lalin

François Fulconis, noto anche con lo pseudonimo di Lalin (Scarena, 1760Nizza, giugno 1799), è stato un militare nizzardo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

Trascorse la sua giovinezza a Scarena, sua città natale, prima di partire per andare a lavorare come scalpellino a Montpellier. Ritornato nel suo borgo natale nel 1789, intraprese la professione di sarto.[1] Tre anni dopo, nel 1792, anno dell'invasione francese del Nizzardo, sposò una certa Maïna.[2]

Adesione al barbetismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1793 la moglie di Lalin venne violentata da un tenente degli ussari: decise quindi di fuggire assieme alla consorte a Saorgio[3], ove aderì al movimento di resistenza dei barbets, divenendo perfino capitano.[4] Nel 1796 Vittorio Amedeo III di Savoia decise di riconoscere la cessione del Nizzardo alla Francia. Il generale Pierre Dominique Garnier offrì quindi una tregua ai barbets che desideravano tornare alle proprie case. Lalin riunì diverse compagnie e lasciò a ciascuno dei membri la scelta di proseguire la lotta. Nella sua compagnia rimasero solo una ventina di uomini. Seguirono diverse delazioni e denunce che portarono alla cattura o alla morte di molti barbets, tra le quali vi è quella di Lalin, ucciso in un rifugio di montagna nel 1799, a seguito della denuncia di un suo parente.[5] I resti di Lalin vennero inchiodati alla porta della casa di famiglia, per poi essere esposti a Nizza, in stato di decomposizione, per ordine del generale Garnier. Un provvedimento che provocò l'indignazione del clero locale e della popolazione nizzarda.[6][7]

Il ricordo di Lalin oggi[modifica | modifica wikitesto]

Oggi la figura del combattente nizzardo è celebrata da vari movimenti regionalisti e indipendentisti nizzardi e/o occitani. Nel suo paese natale, Scarena, ogni anno viene ricordato durante una celebrazione.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://archive.wikiwix.com/cache/index2.php?url=http%3A%2F%2Fwww.comtedenice.fr%2FPages_Revue_de_Presse%2FRevue_de_Presse_2015.html
  2. ^ (FR) L'Investigateur: journal de L'Institut historique, L'Institut, 1855. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  3. ^ J.L. Sauvaigo et E. Baudoin, , Nice, Z'éditions - Baudoin, 1997, 99 p. ISBN 2-87720-194-5, P40 Saorge était défendue par deux forts qui verrouillaient la vallée de La Roya et la route du Piémont.
  4. ^ Saorge refuge des barbetsJ.L. Sauvaigo et E. Baudoin, , Nice, Z'éditions - Baudoin, 1997, 99 p.ISBN 2-87720-194-5, p. Il a toujours su inspirer a ses gens; ses barbets rudes et farouches, un total dévouement à sa cause et une fraternelle affection pour sa personne.
  5. ^ Michel Iafelice, Barbets! : les résistances à la domination française dans le pays niçois (1792-1814), SERRE EDITEUR, 1er janvier 1998, 222 p
  6. ^ Jean (1879-1928) Auteur du texte Galmot, Nanette Escartefigue, histoire de brigands : les Barbets du comté de Nice et les réquisitionnaires de l'Estérel / Jean Galmot, 1906. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  7. ^ http://archive.wikiwix.com/cache/index2.php?url=https%3A%2F%2Fwww.departement06.fr%2Fdocuments%2FImport%2Fdecouvrir-les-am%2Frr91-1985-01.pdf
  8. ^ (FR) La rédaction, Une fête annuelle en hommage au Barbet Lalin, su Nice-Matin, 1º febbraio 2018. URL consultato il 12 ottobre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]